Figli e Covid
Diritto di visita dei figli da parte di genitori separati/divorziati al tempo del coronavirus.
Con l’entrata in vigore del DPCM 9.3.2020 e del DPCM 22.3.2020 con i quali sono stati limitati gli spostamenti delle persone fisiche sul territorio nazionale a causa dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid-19 ci si è chiesti se il diritto di visita del figlio da parte del genitore separato/divorziato (magari residente in altro comune) potesse rientrare nell’ambito delle situazioni di necessità tali da giustificare lo spostamento.
Sul punto è intervenuto un provvedimento del Tribunale di Milano dell’11.3.2020 che ha chiarito che tale diritto di visita non è comunque precluso. Dello stesso tenore il decreto 3 aprile 2020 del Tribunale di Busto Arsizio.
In senso contrario si è espressa invece la Corte d’Appello di Bari che, con ordinanza depositata il 26 marzo 2020, ha sospeso le visite paterne ritenendo necessario attenersi alle disposizioni dei DPCM che vietano lo spostamento delle persone fisiche sul territorio nazionale ritenendo quindi che il diritto-dovere di incontro genitore-figlio sia recessivo rispetto alle limitazioni di circolazione delle persone.
A fronte dei problemi emersi e dei diversi orientamenti assunti dai vari Tribunali nell’ambito delle FAQ presenti sul sito del Ministero della Salute la problematica è stata risolta nel seguente modo:
“Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli?
Sì, gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti, in ogni caso secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio”.
Se pertanto per genitori che siano in possesso di un provvedimento di separazione e divorzio il diritto di visita viene garantito resta tuttavia un vuoto normativo ed interpretativo per tutte quelle ipotesi in cui un provvedimento non vi sia ancora come nel caso in cui i coniugi abbiano intrapreso la strada della separazione o allorché il ricorso sia stato depositato ma non ancora fissata l’udienza.
Trattasi di alcune delle molteplici ipotesi che non trovano risposta neppure nella FAQ del Ministero e che potrebbero esporre il genitore a sanzioni.PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFIZIALE IL DPCM DEL 9 MARZO 2020
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